
“Ogni giorno è un viaggio, e il viaggio stesso la casa”
(Lo stretto sentiero verso il profondo Nord – Basho 1644- 1694)
Il sentiero non è in realtà un sentiero, ma uno stato d’animo d’insoddisfazione e ricerca.
Un cammino, più cammini. Cinque mesi lungo il Tohoku – ma è solo il più famoso di tanto peregrinare - senza una reale meta, ma rendendo il cammino stesso la meta.
Questa è l’essenza del viaggiare. Conoscere poco a poco sempre più sé stessi incontrando ed osservando la vita semplice dei villaggi, persone, ma anche ammirando la natura ed il mutare delle stagioni.
Nella seconda metà del XVII secolo viaggiare senza un motivo apparentemente reale non è cosa per tutti, lungo strade spesso pericolose, sicuramente impervie.
Matsuo Bashō però – poeta di Haiku irrequieto e curioso – intraprende questa via per meglio assecondare la sua sete di conoscenza. Durante il suo viaggio però è l’andare stesso che diventa poesia e racconto in un insieme unico, straordinariamente potente e moderno. Il racconto del viaggio è il racconto di un attimo apparentemente semplice che invece emana tutta la potenza dell’istante che diventa eternità.
Nel suo viaggio più famoso sono quasi duemila i chilometri percorsi, tra montagne, villaggi, persone, panorami che diventano i protagonisti del suo lavoro più famoso “Lo stretto sentiero verso il profondo nord”. Testamento spirituale in cui la natura potente si fonde nella sua stessa sete di spiritualità.
“Ammalatomi in viaggio / il mio sogno corre ancora / qua e là nei campi spogli”
È il suo ultimo haiku, dettato ad un allievo pochi giorni prima di morire. Un testamento spirituale che raccoglie l’essenza stessa del voler guardare sempre oltre l’orizzonte. Non solo geografico ma anche e forse soprattutto interiore.
Chi meglio di Matsuo Bashō poteva dunque rappresentare la filosofia di viaggio di un tour operator come il nostro a Torino?