Siete mai partiti per un viaggio in Thailandia? Oggi la nostra Milena ci racconta attraverso alcuni brevi episodi di una importante “differenza culturale” di questo meraviglioso ed affascinante Paese, ricco di contraddizioni e di suggestioni! Buona lettura!
“In Oriente non si dice mai no!
Sono a bordo di un aereo Thai Airways economy class… ci sono file intere di posti totalmente liberi vicino ai finestrini e dunque, non appena viene annunciato che l’imbarco è stato completato, mi avvicino ad una hostess (lei sorridente - ovvio) e le chiedo se mi posso spostare in una fila totalmente vuota. Lei sorride (ovvio) e mi dice che sì, posso farlo, ma dopo il decollo. Io sorrido (ovvio), e le spiego che dopo il decollo ci sarà la ressa per quei posti e non ne ho voglia…quindi visto che l’imbarco è chiuso, riformulo la domanda… lei sorride (ovvio) e mi risponde di si, ma dopo il decollo.
Io…che non sono orientale e neanche troppo paziente…le sorrido un po' meno… e le rispiego i motivi per cui vorrei spostarmi subito visto che a imbarco terminato quei posti sono di fatto liberi. Lei sorride (ovvio) e non risponde. Per la quarta volta, senza sorridere più (io), le riformulo la mia richiesta. Questa volta…non sorride più e (con una smorfia ai limiti del sovrumano a cui probabilmente è stata addestrata nei corsi in cui le hanno insegnato a relazionarsi con passeggeri occidentali noiosi e un po' prepotenti come me, o magari al primo viaggio in Thaliandia) mi dice...no! non si può!!
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Bangkok – ore 14.00 il volo è arrivato tardi, questa volta non ho un’auto che mi attende. Nessun problema mi dico… prenderò un taxi! Neanche fossi al mio primo viaggio in Thailandia...indico in inglese all’autista l’indirizzo del mio hotel. È un albergo famoso, conosciuto mi dico…Lui mi guarda.
Prendo dalla mia borsa il voucher con il nome dell’hotel e giro il foglio all’autista. Lui guarda, mi sembra legga. È pensieroso. Mi fa cenno di salire. Mi rilasso. Ore 16.00 vagando a bordo del taxi, mi chiedo se sappia dove mi sta portando. Glielo chiedo, in inglese. Lui mi guarda, mi sorride e non risponde. In nessuna lingua. Ore 19.00. Sono ormai almeno 2 ore che sono sicura che l’autista non sappia dove mi stia portando...Cerco di spiegargli dove deve andare, visto che lui non lo sa…ma anche lui è spazientito, e a quel punto in lingua thai probabilmente mi manda a stendere… A un certo punto lo obbligo a girare e finalmente non so per quale caso fortuito… arriviamo in hotel. I saluti reciproci per fortuna ognuno nella propria lingua… ma chiaramente comprensibili…
Quando alla reception mi chiedono come mai ho impiegato così tanto tempo, spiego che l’autista non conosceva l’hotel, ridendo mi rispondono...“No no. Lui conosce sicuramente l’hotel. Non conosce l’inglese né parlato, né scritto però!”…E dirlo subito diremmo noi??
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Di episodi analoghi ne potrei raccontare parecchi ma tutti riconducono allo stesso finale.
La morale di questa storia...?
Se avete compiuto almeno un viaggio in Thailandia o nel Sud-est asiatico, vi sarà capitato sicuramente di fare una domanda a una persona del luogo e ricevere in risposta…un sorriso! Ma siamo in Oriente!”.
Continuate a seguire il nostro blog e non perdetevi i nostri prossimi resoconti di viaggio in Thailandia, alla scoperta della sua cultura e dei suoi luoghi indimenticabili.
Milena