
Oggi vogliamo guidarvi, anche se solo con il pensiero, in un viaggio in Thailandia per scoprire una delle più antiche tradizioni di questa terra, quella dei monaci buddisti. Non puoi non notarli. Questi ragazzi, che se non fosse perché indossano il loro “kesa” (tunica arancione monacale), confonderesti con “normali” ragazzi del mondo!
Se avete fatto un viaggio in Thailandia lo saprete di certo, ma anche in Myanmar, Laos, Cambogia, Vietnam… in tutto il sud-est asiatico insomma, i monaci certo sono una presenza costante. Simbolo di una religione, ma anche (e forse soprattutto) di un modo di pensare e di uno stile di vita.
Per i giovani maschi, è un qualcosa che va oltre alla fede religiosa! In quasi tutti questi Paesi non è un vero e proprio obbligo (ma ad esempio in Cambogia e Laos si), ma un “vincolo morale” ed una tradizione che affonda le radici nella storia di questi Paesi, trascorrere un periodo (che può essere di tre giorni, ma anche tre anni) della loro vita in un monastero. È una specie di passaggio all’età matura. Al termine del quale, possono scegliere definitivamente la vita monastica, oppure rientrare nella loro vita “laica” ed alle proprie consuetudini.
Durante questo periodo però sono perfettamente integrati nella vita del monastero, con i capelli rasati, la loro ciotola e la loro tunica e, almeno in teoria, abbandonano ogni legame con la vita “materiale”. La vita durante questo periodo è fatta di studio della pratica Buddhista, di vita monastica e della questua con cui ricevere il riso, base dell’alimentazione.
Incrociando un giovane monaco, vorrei sorridergli, ma la regola impone che no, non si può. Lui è un monaco, anche se di giovane età ed io, non ho alcun diritto di interagire con lui, sorridergli o toccarlo o parlargli (a meno che non sia lui a farlo per primo). I monaci buddhisti godono a qualunque età di una grande forma di rispetto.
In tutti i mezzi pubblici, nelle stazioni, aeroporti ci sono luoghi e sedie a loro dedicati per il loro riposo e preghiera. Durante un viaggio in Thailandia, potrebbe capitare però di incontrarli mentre visiti un Tempio o un Monastero, impegnati in attività che sarebbero “normali” per chiunque, ancor più per una persona giovane. se non fosse appunto per l’abito che indossano!
Si, ti viene da sorridere per questo insieme di apparenti contraddizioni: un giovane monaco seduto in un angolo del Monastero intento a guardare il suo smartphone; un altro, in visita davanti a un monumento insieme ai suoi amici o con la famiglia che non perde l’occasione per un “selfie”; il ragazzo perfettamente a suo agio con la sua tunica seduto davanti al suo pc… Poi, ecco il suono del gong, si alza, afferra la sua ciotola e si mette pazientemente in fila per ricevere il suo cibo quotidiano.
Anche se al momento possiamo viaggiare solo con la mente, potete dare un’occhiata ai nostri itinerari e iniziare a progettare con noi il vostro viaggio in Thailandia.
Milena